Woofer
rotto
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Come si può vedere nel disegno a
lato, il woofer si compone di varie parti ciascuna delle quale ha una
precisa funzione. La bobina immersa nel campo magnetico rappresenta il
motore, il cono ha la funzione di muovere l'aria, le sospensioni quella
di assicurare la forza di richiamo e di tenere la bobina centrata, e
così via. Ciascuna di queste parti è soggetta a danneggiarsi e le cause
possono essere varie e qui analizzeremo le principali al fine di evitare
quelle che dipendono da un uso non corretto.
- Sospensione esterna
- Quelle in tela pieghettata sono
le più longeve potendo durare più di trent'anni prima di fessurarsi
lungo le piegature. Quelle in carta di pezzo con il cono, hanno più
breve durata, specie se il cono è stato sottoposto a forti escursioni.
Si fessurano come quelle in tela ma anche con dei piccoli tagli
verticali che rendono rumoroso ed inutilizzabile l'altoparlante. Ma
quelle che hanno vita più breve sono quelle in foam, materiale
schiumoso di colore grigio, molto usato in passato, ma anche
attualmente, per gli altoparlanti HiFi.
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Queste sospensioni si degradano fino a polverizzarsi
completamente per un processo di evaporazioni delle parti volatili della
materia di cui sono composte. Il degrado è favorito dal calore. Per gli
altoparlanti montati in auto la loro durata non supera i 5 anni, per
diffusori home tenuti in ambiente fresco si può arrivare a 20 anni, se
però un diffusore è vicino ad un calorifero o è per qualche ora della
giornata investito dai raggi del sole, la durata si può dimezzare. Molti
mi chiedono come far durare di più queste sospensioni. Intanto non c'e
vernice o altra sostanza liquida o semiliquida che possa servire (è la
domanda più frequente) A coloro che insistono nella richiesta di
soluzioni, abitualmente rispondo di tenere le casse in frigorifero o di
riporci i soli woofer dopo l'uso. Non sono però sicuro che seguano il
mio consiglio. In generale la vita delle sospensioni è moderatamente
influenzata dalle condizioni d'uso. |
Beninteso un uso allegro ne
accorcia la vita, non però in maniera repentina. Attenti che non scappi il
cacciavite quando montate l'altoparlante, fra le rotture traumatiche è la
causa più frequente
- Cono
- Raramente mi capita di vedere coni
rotti o deformati per vecchiaia mentre è sovente la rottura
traumatica (cacciavitata, urto, atto vandalico o altro). Abbastanza
frequente è invece la rottura del cono sotto il copripolvere che è
conseguenza sia dell'uso allegro, ma soprattutto di cattiva progettazione,
Gli altoparlanti soggetti a questo tipo di rottura hanno infatti il cono
non adeguatamente rinforzato nella parte apicale, cioè dove è sottoposto
al massimo sforzo. A dimostrazione di ciò dirò che sono solo gli
altoparlanti di alcune marche (che non cito e non provate a chiedermelo,
io ci vivo) a presentare questo tipo di rottura. Anche per il cono nulla
si può fare per prolungarne la vita, se non moderare l'uso allegro.
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- Bobina
- La rottura (bruciatura od
interruzione) della bobina rappresenta la vera rottura dell'altoparlante
per cause dipendenti da un utilizzo errato.
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- In altre parole l'età non
c'entra, può trattarsi di un componente nuovo appena sballato oppure
di uno che ha funzionato regolarmente per vent'anni. La causa è
(quasi) sempre la stessa, una potenza eccedente le sue capacità di
sopportazione. "Ma come, è un altoparlante da 1000 watt e
l'amplificatore è da 500, com'è potuto accadere?" Oppure " me
lo aveva appena riparato, è durato solo una settimana" , lasciando
intendere che l'ho riparato male. Sarà bene chiarire questo aspetto.
Intanto la potenza dell'altoparlante indica quella che potrebbe
sopportare. Però essendo la normativa lacunosa (per quanto tempo?,
con quale segnale?) ciascun fabbricante dichiara la potenza che
vuole, in genere esagerando, talvolta enormemente. Per esempio se
l'altoparlante è destinato all'uso car, nessun fabbricante
rischierebbe di dichiarare una potenza inferiore ai 500 watt sapendo
che questo non sarebbe vendibile. Via via che gli utilizzatori
richiedono potenze maggiori, i fabbricanti adeguano le scritte
sulle confezioni, così chi acquista un certo assortimento di
altoparlanti può vantarsi con gli amici di avere installato sulla
sua auto 10.000 e più watt sommando le potenze dei singoli
componenti.
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- Per l'amplificatore esiste invece
una normativa da rispettare per misurare e dichiarare le potenze ed esiste
inoltre la possibilità, anche per il laboratorio o per il privato, di
verificare il dato dichiarato (questa possibilità esiste anche per
l'altoparlante, però si tratta di una prova distruttiva). Le potenze degli
amplificatori sono pertanto più vicine alla verità. Ma attenzione! esse
non sono le potenze massime, bensì quelle ottenibili con un ammontare
tollerabile di distorsione. A tutta birra (ed a tutta distorsione)
qualunque amplificatore può fornire una potenza anche molto superiore a
quella di targa. Ecco che le cose si invertono. Il debole amplificatore è
più potente del potente altoparlante e lo brucia. Quindi il tempo di
utilizzo non c'entra e lo dico soprattutto per gli altoparlanti che io
riparo. E' chiaro che se, appena riparato e messo in uso il componente
viene sottoposto alla stessa vicenda (stessa potenza) che ne ha
determinato la prima rottura, si romperà di nuovo. Dopo un giorno o dopo
un'ora o un secondo. Negli impianti professionali di un certo livello
esiste il compressore/limiters che evita che all'altoparlante sia applicata
una potenza maggiore di quella che può sopportare.
Sergio Canini
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