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LS3/5A improved    di Sergio Canini

 

(le foto 2 e 3 sono tratte dal sito www.ls35a.com ed appartengono a Paul Whatton)

 
Per i tanti che considerano questi diffusori dei piccoli gioielli la presenza di un difetto e/o di un malfunzionamento negli stessi può causare grave imbarazzo. Si tratta infatti di farli riparare. Ma dove? Li ripareranno bene? Torneranno come prima?. Tale era anche la preoccupazione del mio cliente che  me li aveva portati avendo notato dei problemi con segnali di un certo livello. In effetti egli riteneva che i diffusori si fossero guastati e che necessitassero di una riparazione.
Ma prima di parlare di ciò vediamo un po' la storia di questi diffusori. Nei primi anni 70 la  BBC disponeva dei grossi monitor Tannoy progettati da Mr. Fountain per le sonorizzazioni più impegnative.
Tuttavia questi diffusori, vuoi per le dimensioni e vuoi perchè non erano privi di qualche difetto quali la gamma bassa esuberante ed un'eccessiva direttività sulle alte, non si prestavano per ascolti individuali ad uso dei fonici. In particolare occorreva un piccolo diffusore da utilizzare negli studi mobili all'interno dei furgoni utilizzati per le riprese esterne. Diffusori di tale tipo erano già presenti sul mercato. I Denton della Wharfedale sarebbero stati sicuramente adatti.
Ma la BBC preferì progettarli ex novo e non credo tanto per ragioni legate alla qualità della riproduzione quanto a quella della razionalità costruttiva, che avrebbe facilitato eventuali riparazioni, ed alla affidabilità, ragioni quindi legate all'uso professionale. Dell'equipe che elaborò il progetto faceva parte Jim Rogers che si era fatto conoscere per le sue ricerche sui materiali fonoassorbenti individuando nella lana di pecora a fibre lunghe il più adatto per l'uso nei diffusori a linea di trasmissione. (TL) che egli produceva e che stavano avendo grande successo nel mercato HiFi di quel tempo. A Rogers venne concessa la prima licenza per la costruzione e la fornitura delle LS3/5A (questo fu il nome attribuito a questi diffusori). In seguito tale licenza fu data anche a Chartwell. Audiomaster, Spendor, Harbet, Richard Allan.  Kef forniva invece i componenti ed il crossover. Appare strana l'assenza della già citata Wharfedale da questo elenco, azienda leader creata da C.A.Briggs, uno dei padri fondatori dell'HiFi inglese.   Naturalmente ciascun fabbricante poteva vendere tale prodotto anche ad altri che non fosse la BBC. Nacque così il mito LS3/5A. Jim Rogers, già mito per le TL con la lana di pecora, divenne quindi bimito.
 Il quale Rogers in seguito produsse un modello perfezionato degli stessi diffusori cui attribuì il nome JR 149. I componenti  erano gli stessi, però il cabinet era a pianta cilindrica e realizzato in alluminio. Chi le ha ascoltate attribuisce loro una gamma bassa più profonda (il limite delle LS3/5A) ed una maggior range dinamico. Nel 1988 la BBC a sua volta apportò delle modifiche al progetto del crossover e l'mpedenza nominale passò dai 15 agli attuali 11 ohms. Fu inoltre creata la possibilità di biwiring, il che getta qualche ombra sulla abilità progettuale della BBC, considerata la inutilità di questo artificio tecnico.
Tornando ai tempi nostri, ciò che il mio cliente aveva messo in evidenza era in effetti il limite di questi diffusori concepiti, conviene ripeterlo, per funzionare all'interno di un furgone, quindi con modeste potenze, e che hanno un volume interno pari a quello di una scatola da scarpe. Il problema, che poi ho analizzato in laboratorio, era che nella gamma 70-140 Hz, segnali di ampiezza superiori ai 15 volt, mandavano in saturazione il piccolo woofer Kef B110, con forte ed improvvisa produzione di armoniche tipo pernacchia, un insulto che il povero Jim certamente non meritava anche se la colpa di ciò era sua in quanto autore del progetto. Infatti, probabilmente nel tentativo di dare un po' di corpo alla riproduzione, Jim aveva fissato il fattore di merito della risonanza del sistema al valore di 1,3,  decisamente alto e che lasciava il woofer privo di controllo in quella gamma, donde la distorsione.  Un filtro passaalto avrebbe potuto risolvere il problema, ma avrebbe ancor più penalizzato la gamma bassa. Un filtro passaalto che entrasse in funzione solo con segnali forti avrebbe risolto senza penalizzare.
 Il circuito visibile a destra si è dimostrato adatto allo scopo. La lampadina ha un filamento che da freddo ha una resistenza  inferiore ad 1 ohm e supera i 30 ohm quando è incandescente. In questo modo la lampadina funge da bypass per il condensatore (che costituisce il filtro passaalto)  solo quando il segnale è debole, mentre perde questa funzione via via che il segnale diventa più forte e che di conseguenza il filamento si riscalda. Il condensatore è di tipo non polarizzato, 100uF, 100 volt (o più), la lampadina di tipo tubolare 18 watt 12 volt.
Il valori dei componenti in questo caso è stato scelto in funzione del fatto che i diffusori del mio cliente funzionano insieme ai subwoofer dedicati. La gamma bassa degli LS3/5A risulta leggermente alleggerita ma in questo caso la cosa è inavvertibile. La potenza applicabile, senza provocare distorsione, passa da circa 20 a (circa) 90 watt
 Chi usa i diffusori senza sub e desidera penalizzare la gamma bassa il meno possibile, può aumentare la capacità fino a 200 uF, aggiungendo un secondo elemento da 100 in parallelo al primo (tratteggiato nel disegno) Allo stesso scopo l'unica lampadina da 12 volt può essere sostituita da due da 24 volt sempre in parallelo. Va da sé che più permissivo diventa il circuito e meno protettivo sarà nei confronti della distorsione. A questo scopo tale dispositivo può essere sperimentato ed anche lasciato in via definitiva esterno al diffusore. Il collegamento si fa in serie al diffusore, cioè fra il più dell'amplificatore ed il più del diffusore.
Chi vuole, dopo aver sperimentato quali valori adottare in funzione delle proprie abitudini di ascolto, può montare il dispositivo all'interno del diffusore, fissandolo al magnete del woofer con colla termofusibile o con due o tre giri di nastro adesivo telato. come mostrano le foto sopra ove si vede il circuito con lampadina spenta ed accesa (funziona!!!).  Per accedere all'interno del diffusore si smonta il pannello anteriore sul retro del quale sono fissati i due altoparlanti ed il crossover.
 Non è necessario smontare il crossover, si stacca dal woofer il cavo collegato al morsetto + e lo si collega al circuito di protezione (il circuito non ha polarità, quindi potete scegliere voi l'entrata e l'uscita), quindi con un nuovo cavetto si collega l'uscita del circuito al + rimasto scollegato. Si approfitterà della circostanza per riempire completamente il box di materiale assorbente tipo spugna poliuretanica o lana di vetro ad alta densità. Questo accorgimento è di per sé sufficiente a risolvere il problema quando l'insorgenza della distorsione è sporadica e di lieve entità, quindi, in questo caso, suggerisco di adottare per primo tale provvedimento, valutando poi se è necessario anche il circuito di protezione.
Se avete difficoltà a reperire i materiali o a costruire il dispositivo, contattatemi.

Sergio Canini         12/07/03