Air Distorsion
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- Svolgendo la mia attività di
riparatore di altoparlanti, ho avuto tra le mani altoparlantl di tutti
I tipi e di tutte le marche ed una cosa che ho rilevato con notevole
frequenza nei woofer che hanno lavorato In un sistema a
sospensione pneumatica (praticamente tutti i woofer di tipo
hi-fi) è l’arretramento della posizione dl riposo del cono verso Il
magnete; in certi casi la bobina si trovava a fine corsa). Rifacendomi
alla mie esperienze quando, da bambino, giocando con una siringa
di vetro tappavo Il foro e tirando Il pistone riuscivo con facilità ad
estrarlo, mentre se premevo la resistenza era maggiore e non riuscivo
mai a “schiacciare” tutta l’aria, penso che anche nei diffusori
potrebbe esserci un problema analogo e che l’arretramento del cono
potrebbe esserne la conseguenza. E' noto infatti che, nei gas, la
espansione segue una legge lineare, la compressione no. Sta dl
fatto che quando la acoustic suspension, brevettata
da Edgar Villchur, fu introdotta dalla AR negli Stati
Uniti, fu sollevata la questione se essa fosse o meno lineare
ed, in definitiva, se, invece di ridurre la distorsione, non
contribuisse ad accrescerla. In brevissimo tempo tuttavia il nuovo
sistema, che riduceva drasticamente le dimensioni dei diffusori (a
quel tempo ne bastava uno, ma di li a breve, con l'avvento della
stereofonia, ne sarebbero stati necessari due) e permise
all’hi-fi dl entrare in tutte le case , ebbe tale successo che ogni
critica fu sepolta. Ho voluto rileggere la letteratura relativa a
questo fatto e mi sono reso conto che le critiche furono poste male
e che Mr. Villchur ebbe buon gioco nel respingerle, dimostrando
che la variazione di pressione che subiva l’aria all’interno della
cassa, in funzione della compressione esercitata dal woofer, era così
modesta che la linearità non era compromessa. Però nessuno si
ricordò dell’effetto siringa, forse perché non ci avevano mai
giocato. Ritengo infatti che la mancanza di simmetria fra le forze di
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- espansione e di compressione debba
provocare qualche effetto negativo ( distorsione). Noto il fatto che i
progettisti di altoparlanti prendono tutte le precauzioni possibili per
ridurre le piccole asimmetrie dei campo magnetico nel quale si muove la
bobina mobile, mentre i progettisti di diffusori non sembrano preoccuparsi
delle asimmetrie dei loro sistemi. Funzionano con il principio della
acoustic suspension non solo le casse chiuse, ma anche i bass reflex,
i carichi simmetrici, i reflex meccanici. I labirinti e le trombe, che
funzionano in base al principio della colonna d’aria risonante, potrebbero
avere problemi analoghi. Immuni i baffle infiniti ed i sistemi dlpolari.
Anni fa ho volli sperimentare, se e quali differenze esistono fra la
fase di compressione e quella di espansione, cioè se, in condizioni d'uso,
la non linearità della molla d'aria producesse effetti sensibili. Non
presi appunti in quell'occasione, tuttavia ricordo che, misurando la
corrente assorbita dal woofer, notai una differenza nella corrente
assorbita fra la fase di espansione e quella di espansione.
Più recentemente ho desiderato ripetere quell' esperimento verificandone
anche aspetti che allora avevo trascurato; per queste prove ho impiegato
un woofer AR 200001-1 (appena riparato). Si tratta di un ottimo componente
da 8” progettato da Mr. Villchur in persona. Dapprima ho ripetuto la prova
che avevo già fatto: la misurazione ed il confronto fra le correnti
assorbite dal woofer in fase di compressione ed in fase di espansione.
In condizioni di simmetria (uguale carico acustico su entrambe le facce)
le due correnti dovrebbero
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- essere uguali (ed in effetti lo
sono con il woofer in aria libera). Ho preparato un box con un volume
Interno netto di 10 litri e l’ho dotato di una grossa apertura
superiore che poteva essere totalmente o parzialmente chiusa per
simulare un funzionamento dall’aria libera alla cassa chiusa passando
per vari tipi di bass reflex. Anche il volume poteva essere variato
aggiungendo all’interno dei solidi di volume conosciuto. L’idea era
quella di pilotare il woofer con un segnale sinussoidale rettificato
ed invertire la polarltà (del woofer) per farlo lavorare solo in
compressione o solo in espansione. Ho esplorato quindi la gamma delle
frequenze più basse, spingendo il cono alla massima escursione, certo
di trovare le differenze più significative. Non ho trovato differenze!
Ho ridotto a metà il volume della cassa: stesso risultato. Grande è
stata la mia delusione. Che avesse ragione Mr. Villchur? Già che c'ero
ho fatto le altre misura- zioni che avevo in mente di fare.
- . Ho tolto il diodo ed ho
misurato l’assorbimento di corrente in aria libera ed in box chiuso:
sulle frequenze più basse, nel secondo caso, c'era un incremento del
50%, pari alla resistenta che che la molla opponeva al movimento
del cono. Poi, usando sempre il metodo dell’amperometro in
serie, sono andato alla ricerca della risonanza. Salendo
in frequenza ho osservato che dopo i 55 Hz la corrente
cominciava a diminuire. E’ logico, l’aria cominciava a muoversi con
più facilità, occorreva meno energia e l’impedenza elettrica saliva. A
75 Hz la corrente era al minimo; il sistema risuonava alla sua
frequenza centrale e bastava poco per tenere in oscillazione l’aria. A
questo punto ho capito, non dovevo cercare dove il cono aveva la
massima esursione ma dove il sistema risuonava. Ho ricollegato il
diodo ed ho letto le due correnti: c’era l’effetto siringa! I
risultati della prova sono riportati nei tre grafici ; sull’asse
orizzontale è riportato il valore della frequenza e su quello
verticale quello delle correnti di compressione, di espansione ed
infine quello della differenza fra le due correnti. In quest'ultimo
caso se le due correnti fossero state uguali, la curva sarebbe una
retta orizzontale coincidente con l'asse f. ”. Il grafico mostra che
le più forti variazioni si hanno intorno alla Fs del sistema, ove Ce è
superiore a Cc
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- Analizzando i risultati delle mie
prove ho tratto le seguenti conclusioni: la “acoustic suspension”
al di là del nome suggestivo, altro non è che un risuonatore ad aria e ciò
che ne governa il funzionamento è la sua risonanza. Essa ha l’innegabile
merito di ridurre considerevolmente le dimensioni del diffusore ma non
quello, peraltro promesso, di ridurre la distorsione. La differenza fra le
correnti intorno alla fs ne è un indizio non trascurabile; la produzione
di armonici è connaturata con questi risuonatori e, se è gradita negli
strumenti musicali a fiato o ad aria, in questo caso è non gradita
distorsione. A proposito di distorsione alle frequenze basse, come in
questo caso: si dice che “non si sente”. Però la seconda armonica di 40 Hz
(fs di un grosso diffusore) cade a 80 e la terza a 120 Hz e può darsi che
non si sentano; In un diffusore con woofer da 13 cm. le prime armoniche
della fs cadono nella gamma 100 - 300 Hz e sono probabilmente avvertibili
anche da un non esperto.
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- Grafici di distorsione
di seconda (linea nera) e terza (rossa) armonica in (da sinistra in
alto) un diffusore a baffle infinito, uno di normali dimensioni in
sospensione acustica ed un minidiffusore in sospensione. La curva più
alta rappresenta la risposta in frequenza. Si noti il progressivo
aumento della distorsione alle basse frequenze passando dal primo al
terzo modello. I grafici sono stati ricavati con una potenza di
pilotaggio di 8 watt, con ponze maggiori i risultati sarebbero stati
ovviamente peggiori. Le foto sono state tratte dalla rivista Audio
Review
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- Sergio
Canini
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